giovedì 17 maggio 2018

SULLE “LEGGENDE” DEL PONTE DI CRIMEA



SULLE “LEGGENDE” DEL PONTE DI CRIMEA
Briefing della Rappresentante del MID della Russia, M.V. Zacharova – Kerch’ 16 maggio 2018

Questo è un grande, imponente progetto. Ma come sempre attorno ad un grande e imponente progetto fin dalla discussione del progetto, dalla sua pianificazione sino alla della sua realizzazione, crescono attorno miti e leggende, purtroppo, negative. E se gli abitanti della penisola e gli altri russi guardano a questo progetto con malcelato orgoglio, ottimismo e speranza sin dagli inizi della sua realizzazione, molti occidentali e, naturalmente, i media ucraini sistematicamente hanno cercato di screditarne il processo di costruzione. Vi sono stati attacchi informatici, falsificazioni da parte dei funzionari, dei politici, dei media e dell’opinione pubblica. Purtroppo, in Ucraina ed in alcuni paesi europei, tutto era così normale, ridicolo, assurdo che l'ufficio stampa del ponte di Crimea, sul suo account ufficiale su «Facebook», ha anche inventato uno speciale hashtag per tali pubblicazioni - #MitisulPontediCrimea. Naturalmente tutte queste informazioni fantasiose una volta confutate, sono state dissipati dagli esperti, sì, e dal tempo stesso. Ora essendo a poca distanza da questo grande ponte, e guardando come su esso già passino centinaia di autoveicoli propongo di ricordare le falsità più assurde.

Non si è avuto il tempo di informare sull'avvio del progetto che in Ucraina si sono affrettati a rassicurare loro stessi che sarebbe stato impossibile costruirlo. In particolare la «stampa libera» ucraina, nel mese di aprile del 2016, aveva deciso che per una corretta credibilità sarebbe stato meglio fare affidamento sulle valutazioni delle "autorità" e sulle opinioni dei politici locali. Il principale critico del ponte è stato uno degli organizzatori del blocco della penisola L. Isljamov che, diventando un esperto di fondi marini e degli oceani disse che il livello del ghiaccio del mare di Azov e le forti folate di vento impediranno la realizzazione del progetto. Un altro politico ucraino R. Bessmertnij dette questo giudizio: «Non ci sarà alcun ponte ... i russi mettono i pali per di più di un decennio». Ma il vice ministro delle infrastrutture dell'Ucraina Viktor Omel’jan decise di contare i soldi del bilancio di qualcun altro ed ha affermato che «bisogna essere realisti, non ci sono soldi nel bilancio russo». Il bilancio, secondo lui, peggiora di giorno in giorno e quindi non si può contare su nessuno di questi «megaprogetti». Questi sono solo fatti e poi ci accusano noi di disinformazione, di propaganda e su questa base interrompono i giornalisti, sia rappresentanti di media russi, che sono cittadini russi.

Contrariamente alle previsioni di questi «luminari» dell’ingegneria edile, il progetto ha iniziato a concretizzarsi agli occhi meravigliati di «esperti». La situazione doveva essere in qualche modo corretta per risolvere i problemi anche dell’establishment ucraino. Ecco che è iniziata la macchina della propaganda delle fake news, dei leader della stampa, fra cui naturalmente i media ucraini, mentre in Occidente le loro idee venivano attivamente raccolte, stampate e completate. Nel mese di agosto 2017 la «BBC» ha definito questo progetto «contraddittorio», tutto era condito con una buona dose di scetticismo dai giornalisti britannici. Man mano che la costruzione avanzava venivano inventate nuove fandonie, come ad esempio: «dei 600 pilastri del ponte, 256 si trovano quasi al centro dello stretto di Kerch, spezzati in due punti e le crepe probabilmente sono ben visibili nelle foto».

Un altro mito: i costruttori del ponte di Crimea non sono riusciti a porre le campate in metallo del sovrappasso automobilistico nel distretto «Nasyp’-Farvater». Poi è arrivata un’altra disgrazia, si scopre che a malapena si è riusciti con grande fatica a risolvere l'incidente precedente - un riscaldamento catastrofico compensandolo con energia aggiuntiva, in caso di emergenza, trasferita dalle centrali idroelettriche siberiane.

Poi un altro «tsunami» di incomprensioni di informazioni arrivate alla fine dell'estate del 2017, quando sono stati costruiti gli archi stradali e ferroviari. Letteralmente ogni secondo politici ucraini, blogger si sono sentito esperti in costruzioni di ponti ed ha cominciato a sostenere che dopo l'installazione degli archi ferroviari, probabilmente un supporto si era spostato di un metro, un altro di un metro e mezzo. «Nessuno sa cosa fare», è una citazione che riporto.

Difficile contare il numero di volte in cui la stampa definii «sepolto» il progetto, in realtà continuando ad andare verso la sua conclusione. Sono state utilizzate misure drastiche di propaganda, propaganda nera. Si decise allora di colpire «allo stomaco» con uno strumento più efficace. Per loro è diventato l’edizione ucraina «Versija» che nel mese di settembre del 2017 pubblica un articolo sul fatto che il ponte in realtà non esiste, e che le foto del cantiere è solo un abile falso fatto negli studi della «Mosfilm». Presumibilmente con plastilina giocattolo e modelli di veicoli in transito, mentre l’arco ferroviario -  è un ologramma. Non mi sto inventando nulla, è stato tutto pubblicato sui media di questo paese (Ucraina ndt) che ci accusa di propaganda. Inoltre, un dubbio era stato suscitato dalle fotografie troppo colorate pubblicate dall'ufficio stampa del ponte. In qualità di «assassino», a quanto pare, come ultimo argomento i giornalisti avevano scritto che «militari ucraini già da tempo hanno bombardato i patetici tentativi russi di porre i pali» del futuro ponte. Anche questa è una citazione dai media dell'Ucraina.

Il ponte c'è, e sul ponte si può transitare. Io stessa l’ho provato e lo consiglio a tutti. Non ascoltare e non leggete tutte queste stronzate.

Nel mese di ottobre 2017 nell’edizione ucraina online «Dialog», è stato scritto che il ponte andava smontato del tutto e che a tale decisione era arrivata la stessa Russia. Il portale ucraino di lingua inglese «Ukanianword», ha scritto che la costruzione del ponte avrebbe causato danni irreparabili all'ecosistema del Mar Nero e del Mar d'Azov, e l'agenzia «Junian» l’ha valutato nella sua vulnerabilità dal punto di vista militare, dicendo che sarebbe stato possibile bombardarlo dall’aria e dall'acqua. Ho una proposta per «Junian»: forse, prima di pensare a come si può bombardare il ponte, pensate alle città dell'Ucraina e cosa si può fare con loro? Non è una mia immaginazione e una fantasia di «Junian». Ma è possibile iniziare queste fantasie non con obiettivi russi, ma per una volta i media ucraini iniziare a scrivere di loro stessi?

Abbastanza fresco di stampa per esempio – anche in questo caso dai media ucraini. Nel mese di aprile sono stati nuovamente pubblicate le dichiarazioni del Procuratore generale dell'Ucraina Jurij Luzenko relativamente all'arresto di una nave russa, che presumibilmente estraeva sabbia illegalmente nel golfo di Karkinit del Mar Nero per la costruzione di un attraversamento.

È interessante notare come i media ucraini più scommettono su una vera e propria falsificazione dei fatti relativi alla costruzione del ponte, più i media occidentali più enfasi pongono sullo scetticismo nei confronti del progetto. Tutto calcolato – i nostri soldi e quelli degli ucraini che non ci sono, calcolano i danni per l'economia ucraina e le difficoltà del passaggio delle navi determinate dalle dimensioni dello spazio sotto il ponte. Nel mese di novembre del 2017 è uscito un ottimo articolo sul ponte di Crimea sotto lo scettico titolo «Putin's bridge to Crimea may carry more symbolism than traffic» («Il Ponte di Crimea di Putin è più il simbolismo che l’uso pratico»). Questo, tra l'altro, il «New York Times». In esso al lettore vengono «tirati fuori» tutti i possibili dubbi legati alla costruzione, a partire dalle incongruità del progetto, e che termina con le affermazioni che nessuna azienda inizialmente non voleva partecipare alla sua costruzione. Nel gennaio dello stesso anno il suo parere esperto circa la fattibilità del ponte l’ha espresso l’americano «brain trust» «Consiglio atlantico». Secondo loro il ponte non vivrà a lungo dopo la costruzione e, in generale, potrebbe crollare in qualsiasi momento. Ecco proprio così preso e citato.

È semplicemente impossibile contare le tonnellate di falsità, collage di foto, insinuazioni e falsificazioni in materia di ponte di Crimea. Loro. Non le voglio elencare. Vorrei avvertirvi che, purtroppo, per quanto riguarda il ponte di Crimea, gli altri progetti e la vita del nostro paese, in generale, questo durerà molto. E questo prosegue sia ieri che oggi. Il Dipartimento di stato degli Stati Uniti ha affermato che il ponte impedisce il traffico delle navi. Quale navigazione impedisce questo ponte? Ho pensato a lungo, ho chiamato esperti, guardato la mappa e mi sono interrogata. Poi ho capito cosa hanno detto i colleghi del Dipartimento di stato degli Stati Uniti. Certo il ponte impedisce il passaggio, questo ponte l'unica cosa che può impedire è il passaggio della sesta flotta degli Stati Uniti che sarà trasferita (secondo una dichiarazione del Dipartimento di stato degli USA di un paio di anni fa) fino alle coste della Bielorussia. Questo è il passaggio che il ponte può davvero ostacolare. Tutto il resto è esclusivamente e solo a favore dell’interazione, della cooperazione e dello sviluppo economico.





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