lunedì 20 novembre 2017

RISPOSTA DEL MID ALLE DICHIARAZIONI ANTIRUSSE DI THERESA MAY




COMMENTO DELLA RAPPRESENTANTE UFFICIALE DEL MID DELLA FEDERAZIONE RUSSA M.V. ZACHAROVA IN RELAZIONE ALLE DICHIARAZIONI ANTIRUSSE DI THERESA MAY

A Mosca si è prestata attenzione alle dichiarazioni del Primo Ministro della Gran Bretagna T. May sulla Russia, espresse durante un banchetto al Lord Sindaco della città di Londra del 13 novembre. Questa volta il nostro paese, nella scala delle "minacce alla comunità mondiale", non si trova più al livello di altri sfidanti, ma al primo posto. Allo stesso tempo il Regno Unito si sta candidando per la leadership globale nel dissuadere la Russia, come dichiarato da T. May, e proteggere l'ordine mondiale esistente.

L'insieme delle tesi non è nuovo, ma la cosa principale che li unisce – il carattere irresponsabile e infondato delle accuse mosse contro la Russia. L'idea di proteggere l'ordine globale è cinicamente emessa proprio dalle labbra del capo del gabinetto britannico. Basti ricordare le azioni aggressive della Gran Bretagna in Iraq e in Libia che non hanno portato alcun rafforzamento del diritto internazionale, ma vittime e sofferenze per milioni di persone e alla destabilizzazione di intere regioni. Allo stesso tempo Londra dimostra una fondamentale incomprensione dei processi che avvengono nel mondo e l'essenza stessa dell'ordinamento giuridico internazionale basato sulla Carta delle Nazioni Unite che il Regno Unito si incarica di proteggere.

La società britannica sta attraversando tempi difficili in relazione al processo del ritiro del paese dall'Unione europea e delle divisioni interne. È comprensibile che per distrarre l'attenzione del pubblico, si debba far ricorso ad un nemico esterno, per il quale è stata scelta la Russia. Ciò non può che provocare rammarico, soprattutto nel contesto di una politica estera multidirezionale, pragmatica ed efficace che risponderebbe agli interessi britannici, tenendo conto delle ambizioni del paese di diventare una "Gran Bretagna globale". Tale corso aprirebbe ulteriori opportunità per il Regno Unito in nuovi mercati in rapida crescita e rafforzerebbe la sua posizione nel mondo attraverso lo sviluppo di un dialogo con gli altri paesi. Il percorso di scontro scelto da Londra chiaramente non aiuta la realizzazione degli obiettivi dichiarati.




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