mercoledì 30 agosto 2017

Gli Stati Uniti non permettono ai parenti russi di aver cura di Daniel Morozov rimasto senza genitori




«Vi prego, aiutateci»: gli Stati Uniti non permettono ai parenti russi di aver cura di Daniel Morozov rimasto senza genitori

Le autorità statunitensi non consentono al russo Andrej Morozov di ricongiungersi a suo nipote di nove anni Daniel, i cui genitori sono morti questa settimana negli Stati Uniti. Inoltre le autorità di tutela americane rifiutano di accettare i documenti che ne dimostrano la parentela. Disperato si è rivolto al presidente americano Donald Trump, scrivendogli una lettera aperta. La questione della custodia del ragazzo sarà decisa dal tribunale americano: il bambino era stato adottato da Jesse Gonzalez il fidanzato della madre assassinata, Natalia Morozova, intende anche lui adottare Daniel.

Andrej Morozov, lo zio del novenne russo Daniel Morozov, ha dichiarato ad RT che le autorità americane rifiutano di farlo incontrare con il nipote, i cui genitori sono morti negli Stati Uniti. Ha detto che stava cercando di vedere il ragazzo per tranquillizzarlo dopo la morte di suo padre.

"Le persone a lui più vicine sono arrivate dicendo che vogliono vederlo per alleviarli, in qualche modo la situazione perché suo padre è stato ammazzato davanti ai suoi occhi", ha detto lo zio

Il padre di Daniel, il 48enne russo Konstantin Morozov è stato ammazzato durante un’operazione speciale della polizia di Los Angeles. Sospettato di aver rapito suo figlio e ammazzato sua madre, Natalia Morozova, anch’essa cittadina russa. Lo zio del ragazzo ha formalizzato la domanda di adozione del figlio di suo fratello, ma è stata rifiutata.

"Senza spiegazione alcuna delle ragioni, mi hanno rifiutano l’incontro, mi hanno rifiutato il ricevimento dei documenti che confermano il mio rapporto parentale e la mia situazione finanziaria", ha dichiarato Andrei Morozov

La questione di un possibile incontro con il bambino deve essere decisa da una funzionaria incaricata ma chi sovrintende il tutto non si mette in contatto con il responsabile della pratica e difficilmente si può incontrarla.

"Quest’ultima da affermato che non ci sarà alcun incontro, che non accetterà la documentazione. Alla domanda di poter fornire ulteriori informazioni, ha risposto: "Beh, una persona la chiamerà". Di che persona e quando potrò essere chiamato nessuno lo sa"- ha detto Morozov.

Andrej si è anche rivolto alla polizia, che aveva promesso un aiuto, ma ben presto ha smesso ogni contatto:

"La polizia all’inizio ha detto:" Sì, l’aiuteremo, ora chiariremo questa situazione ", ma poi sono scomparsi. Non posso comunicare più con nessuno"

"Aiutate Daniel a tornare alla sua famiglia!"

 
 



Disperato Andrej ha scritto una lettera aperta al presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in cui ha descritto la situazione e ha chiesto aiuto per risolvere il problema 

“Stimato Mister Trump! Recentemente la mia famiglia ha vissuto una terribile tragedia, per la quale mio nipote Daniel Morozov, attualmente in California sotto la cura delle autorità di tutela, è rimasto senza genitori. Quando ho sentito la notizia sono subito volato a Los Angeles per prendermi cura di Daniel ed formalizzare la pratica di adozione. Tuttavia, quando ho cercato di contattare l'istituzione dove Daniel è adesso per poterlo vedere ho ricevuto un duro diniego in una forma molto scortese" ha scritto nella lettera.

Lo zio ha aggiunto che lo ha sempre trattato come un figlio, comunicato regolarmente con lui al telefono e via Skype, così come durante le riunioni famigliari. Ha sottolineato che intende aiutare il ragazzo a sopravvivere alla tragedia e ad educarlo come fosse suo figlio.

"Vi prego, aiutatemi ad incontrare mio nipote in modo sappia che non è solo e che ha ancora una famiglia amorevole. Sinceramente spero in un Suo aiuto e sostegno. Aiutatemi a far tornare Daniel in famiglia "- ha scritto

"Il processo può costare centinaia di migliaia di dollari"

Nell’intervista a RT, Morozov ha ringraziato il personale del Consolato russo di San Francisco che gli ha fornito assistenza e lo ha anche sostenuto moralmente.

“Sono molto grato a loro. Essi scrivono per me alcune richieste, ma sono sicuro che non avranno risposte tempestive" ha detto.

Secondo lo zio del ragazzo la questione della custodia del bambino sarà decisa dal Tribunale. Per questo gli avvocati non indicano alcuna data approssimativa e nemmeno i risultati di un tale processo.

"Non ho assunto alcun avvocato finora a causa del costo molto elevato. Un processo di questo tipo può costare centinaia di migliaia di dollari. Anche se tutta la nostra famiglia vendesse tutto ciò che ha non riusciremmo a raccogliere la somma necessaria" ha detto Morozov

La questione del futuro del destino di Daniel sarà considerata dalla corte degli Stati Uniti a causa della cittadinanza statunitense del ragazzo, ha detto a RIA Novosti l’Attaché stampa del Consolato Generale della Federazione Russa a San Francisco Maksim Goncharov. Lo stesso ha fatto notare come ora il bambino sia sotto la protezione delle autorità di tutela di Santa Barbara - queste informazioni sono state confermate ai diplomatici dalle autorità americane.

Oltre allo zio del ragazzo, anche il fidanzato della mamma russa uccisa, Jesse Gonzalez, asserisce di averne la tutela legale. Sul sito GoFundMe è apparsa una richiesta di raccolta di 20mila dollari per la sepoltura di Natalia Morozova negli Stati Uniti o per l’invio della salma in Russia. Si noti che negli Stati Uniti per Daniel sia rimasto "solo Jesse e la sua famiglia".

«La famiglia di Jesse crede che Natalia vorrebbe che Jesse rimanesse con Daniel» si legge sul sito.

Nella presentazione si legge che Jesse ha lavorato come allenatore di taekwondo ed il figlio di Natalia era uno dei suoi studenti. Per raccogliere fondi viene indicato il suo conto corrente bancario.

Andrei Morozov ha criticato l'iniziativa dell'americano che dichiara di "lottare per il diritto di diventare padre", perché Jesse è sempre stato sconosciuto alla sua famiglia.

«Una persona che non ha mai accudito questo bambino, che non ha niente a che fare con lui, sta cercando di inviare in qualche modo falsi messaggi che alla nostra famiglia non riaccoglierle il bambino. Penso che sia vergognoso» dice lo zio del ragazzo a RIA Novosti.

Fra i commenti sul sito di crowdfunding vi è anche l'appello dell'avvocato Judah Matthew Igan che scrive di aver rappresentato gli interessi di Natalja durante il processo di divorzio. Egli osserva come la sua cliente non abbia mai citato il suo nuovo partner Jesse. Tuttavia ha potuto apprendere da una persona affidabile, che Jesse e "la sua famiglia hanno fatto molto per Natalia e suo figlio". Allo stesso tempo, l'avvocato è disponibile ad aiutare la famiglia di Natalia ricevendola in visita negli Stati Uniti, incluso un suo supporto giuridico   


https://russian.rt.com/world/article/423275-ssha-malchik-morozov-opeka


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