venerdì 28 marzo 2014

Commento del rappresentante ufficiale del 

Ministero degli esteri russo A. K. Lukashevich

in relazione alle accuse di "concentrazione" 

delle forze armate russe nelle regioni di 

confine dell'Ucraina



In relazione alle accuse riportate dai media di alcuni politici degli Stati Uniti e di altri paesi della NATO, sulla presunta "minaccia" derivante da un dispiegamento di unità e formazioni delle forze armate russe ai confini con l'Ucraina è necessario tener presente quanto segue

Nella pratica, i rapporti degli Stati partecipanti all'OSCE (e di tutti i paesi della NATO, compresi gli Stati Uniti inclusi in questa struttura) esistono metodi compiuti e completamente affidabili per «analgesizzare» in forma di ispezioni aeree e terrestri ai sensi del Documento di Vienna 2011, così come voli d'osservazione in conformità con la trattato sui Cieli aperti.

La possibilità di svolgere tali attività sono state date a tutti coloro che desideravano conoscere la reale situazione nelle regioni di confine dell'Ucraina. Il risultato del lavoro degli ispettori si è concretizzato in rapporti ufficiali presentati a tutti gli Stati partecipanti all'OSCE. Essi contengono informazioni oggettive che sono diventate, a nostro avviso, oggetto di un'analisi imparziale e base per successive conclusioni. Cosa allora ha mostrato i segni di una minaccia militare da parte della Russia nei confronti dell'Ucraina?

Nulla del genere. In marzo sono state condotte, nella parte europea della Russia, quattro ispezioni internazionali ai sensi del Documento di Vienna sulla fiducia e la sicurezza del 2011 con la partecipazione di rappresentanti provenienti da Lettonia, Germania, Svizzera, Finlandia, Estonia, Belgio, Francia e Ucraina che non hanno trovato alcun «preparativo aggressivo» e non hanno registrato alcuna attività militare, diversa da quella in precedenza dichiarata.

Anche il Gruppo di ispezione ucraino, che ha visitato il 18 - 20 Marzo la regione di Belgorod, ha convenuto che nessuna importante attività militare non viene svolta. Sono stati riscontrati tre battaglioni di forze armate russe aviotrasportate che si trovano al di fuori della loro dislocazione permanente (in esercitazione) che non possono essere considerate un segno di «minaccia di riarmo militare».

In aggiunta alle ispezioni secondo il Documento di Vienna 2011, nel marzo di quest’anno ai voli d'osservazione sul territorio russo lungo il confine con l'Ucraina hanno preso gli Stati Uniti e la Germania, nonché l'Ucraina nel quadro del Trattato sui Cieli aperti. I risultati ufficiali di questi voli saranno resi noti successivamente, dopo l'elaborazione dei materiali fotografici. Tuttavia, possiamo supporre che se dall'aria si sarebbero visti davvero i segni di una grande concentrazione di forze armate, i nostri partner non avrebbero dovuto ritardare la presentazione di «elementi di fatto». Ciò vuol dire che non esistono.

In considerazione di quanto precede sorgono alcune domande. Qual è il significato delle attività di verifica nella sfera politico-militare, se i risultati non influenzano la pratica politica e, in particolare, la formazione degli approcci dei paesi degli Stati Uniti e della NATO per valutare la situazione intorno all’Ucraina? Questo è dovuto al fatto che l'informazione obiettiva raccolta dagli ispettori non sono segnalati alla leadership politica? O che questi leader, soccombendo alle emozioni, tendono ad ignorare i fatti a favore dei propri gusti e preferenze politiche? 

In ogni caso, i nostri colleghi occidentali danno motivo di dubitare della efficacia delle MFS (Misure di fiducia e di sicurezza), comprese le attività di verifica, in termini di fiducia e sicurezza. Ne terremo conto nell'attività per un ulteriore miglioramento del Documento di Vienna e la considerazione delle iniziative pertinenti nel quadro del Forum OSCE per la sicurezza e la Cooperazione.

http://www.mid.ru/brp_4.nsf/newsline/669A4B53F115860644257CA9003D786A


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