LE "MAMME RUSSE” ALL’ASSALTO DELLA MARCIA PER
L’ADOZIONE INTERNAZIONALE
Il movimento "Le Mamme
russe" ha ricevuto il permesso dal Comune di Mosca per effettuare la "Marcia
per la difesa dei Bambini”, alla quale parteciperanno 5mila persone, dalla
stazione della metropolitana "Kropotinskaja" fino alla Novopushkinskaja,
dove si terrà il meeting. La Marcia è stata decisa dopo la tragica morte
dell’orfano russo adottato negli USA Una delle richieste della Marcia – il
ritorno del fratello della vittima, Maksim Kuzmin, in Russia.
"Mamme Russe" – movimento sociale internazionale. E’ stato
fondato da Irina Bergset nel dicembre del 2011. il 18 dicembre ha aperto il
quartier generale in quattro paesi europei – Norvegia, Danimarca, Belgio e
Russia e il 25 dicembre si è tenuto il Congresso fondativo. Dell’organizzazione
principalmente ne fanno parte madri e padri russi forzatamente separati dai
propri figli nel Regno di Norvegia, Danimarca e Belgio. In questi paesi nel
2011 si contano 15 casi di bambini separati con la forza.
Nel 2013 "Mamme Russe" ha unito più di 100 famiglie di russi
che sono stati separati dai loro bambini russi negli Stati Uniti, Canada,
Australia, Nuova Zelanda, Norvegia, Finlandia, Paesi Bassi, Francia, Germania,
Israele, Malta, Cipro, Danimarca, Svezia, Belgio, Grecia, Turchia, Italia, Spagna,
Regno Unito e in altri paesi.
"Mamme Russe" ha inviato un appello all’ONU e al Presidente Vladimir
Putin circa la situazione dei bambini russi in Occidente allontanati dai loro
genitori naturali. A Mosca il movimento ha condotto una serie di azioni in difesa
dei bambini tra la quali alcune assieme al movimenti “La Giovane guardia” e
“Russia Unita”
L’intenzione di partecipare alla
marcia del 2 marzo è stata espressa da circa 80 Associazioni che si occupano di
bambini, orfani e famiglie numerose. All’invito hanno risposto anche molti artisti:
Valerja, Diana Gurzkaja e il Gruppo "A-Studio". Come anche è stata
organizzata una serie di manifestazioni nel Paese per sottoscrivere una petizione
al Presidente Putin volta a "sospendere le adozioni internazionali di bambini
russi fino alla chiusura dell'indagine e alla sentenza del Tribunale
sull’omicidio di Maksim Kuzmin”.
La “Marcia per la difesa dei
bambini” nei blog è stato definito una risposta alla cosiddetta "Marcia
contro le canaglie", precedentemente tenutasi a Mosca. Lo stesso giorno
nel parco Novopushkinskij era prevista una manifestazione delle forze della sinistra
"Marcia sociale", ma il Comune di Mosca ha rifiutato il permesso.
PublicPost ha raccolto i pareri degli
organizzatori della marcia.
Irina Bergset, coordinatrice del movimento sociale internazionale "Mamme
russe":
"Sono l'organizzatrice
della manifestazione che nulla a che fare con qualsiasi organizzazione
politica, sia la Camera pubblica o altri. Ho deciso che era giunto il momento
in cui bisognava dichiarare la nostra opposizione alla proposta di legge sulla giustizia
minorile. Io stessa ho sofferto, ho vissuto in Norvegia, e gli Organi di tutela
minorile quando volevo tornare in Russia, mi hanno tolto mio figlio che è stato
mandato in un orfanotrofio, dove è caduto nelle mani di pedofili. Ora mi è
stato proibito di comunicare con il bambino anche via Skype, mi dicono perché
non lo convinca a fuggire. Per questo vado alla manifestazione. La Russia è
l'ultima isola al mondo dove i genitori possono vivere con i loro figli, in
molti paesi, i bambini dipendono dagli Stati, soprattutto in America.
Sul ritorno di Kirill in
famiglia, questo certamente è la priorità. Ha in patria molti parenti, non ha
solo una madre, ha anche una nonna, un nonno, una zia. Non possono essere tutti
una personalità antisociale ! Io dico anche che nella Regione di Pskov, nella
stessa città da dove veniva Kirill, oltre dodici famiglie hanno presentato la
domanda per la sua adozione. Anche a Mosca ci sono molte famiglie che sono disposte
ad adottarlo.
A noi non interessa cosa vuole
fare di lui lo Stato. Vogliamo dargli una famiglia e non dormiremo più come
prima, ora siamo uniti e combattiamo contro il mercato nero dell'adozione dei
bambini in Occidente. Ora noi diciamo "No" e non solo per protesta, ma
anche di offrire metodi d'uscita da questa situazione. Vogliamo che il potere si
sieda al tavolo delle trattative, anche con gli americani affinchè venga
vietata la compravendita di bambini, quando il bambino viene adottato in Italia
o in Finlandia per poi passare a genitori adottivi negli Stati Uniti, dove esiste
la maggior percentuale di abusi sui minori. Ora è il momento di collaborare per
iniziare a migliorare i nostri orfanotrofi ed il sistema dell’adozione
nazionale in Russia. Con tutte le nostre forze abbiamo messo per lanciare
l’appello al Presidente russo, nel quale vengono definiti tutti i requisiti e le
soluzioni alla situazione degli orfani ed al problema della pedofilia in Russia.
Ma voglio dire, affinchè non mi si fraintenda, che non siamo contrari all'adozione
di orfani in Europa ma diciamo "Stop al mercato nero del'adozione, Si a
quello “Bianco”. Concludere accordi internazionali, avviare un sistema di
monitoraggio per i bambini, adozione con nuove regole”.
Bisogna vietare l'adozione,
ove sinora non vi siano accordi normali, quanto dobbiamo aspettare? 22 bambini sono
già morti, dobbiamo aspettare fino al 25mo? In Guatemala è stata vietata dopo
il secondo bambino morto.
Questa manifestazione è
stata erroneamente interpretata come una risposta a quella dell'opposizione
tenuta qualche settimana fa, veramente noi non ci abbiamo nemmeno pensato. Fino
non siamo stati contattati da nessuno dei partiti politici. Ma se lo volessero
non saremmo contrari. Ma la parola nel corso della manifestazione la daremo
solo ai genitori, ai politici non la daremo, non vogliamo che si trasformi in una
manifestazione politica. E al corteo sarebbe bello se vi partecipassero i deputati,
per esempio. Noi li abbiamo eletti. E se noi siamo per i bambini, loro appaiono
così lontani ... Questo non va bene".
Oksana Garnaeva, presidente dell’Associazione di volontariato in aiuto
agli orfani e alle famiglie numerose "Betulla russa":
"Partecipiamo a questa
manifestazione proprio per proteggere i nostri figli, qui in Russia, affinchè
sia richiamata l'attenzione sul problema dell'abbandono minorile. Vogliamo attirare
l'attenzione dei connazionali, affinché inizino a lavorare per aiutare le
famiglie numerose, i bambini disabili, affinché i problemi degli orfani vengano
considerati prioritari qui nel nostro paese.
Se non parteciperanno almeno
5mila persone sarà molto triste, ma se si riuniranno sarà dimostrato che la
gente è molto preoccupata per questo
problema. Lavoriamo con i problemi dei bambini da otto anni, vediamo che vita
dura hanno, soprattutto nelle province.
Questa manifestazione è un
tentativo di unire le persone. Se la gente non si aiuta a vicenda, non
riusciremo mai a risolvere il problema. Anche se tutta la Russia da i suoi
bambini all'estero non risolverà il problema.
Io sono patriota e credo che
tutti i problemi dovrebbero essere risolti qui in Russia, credo che i bambini russi
dovrebbero crescere in Russia. Ma credo che tutti i bambini adottati da
genitori stranieri non devono tornare. Dobbiamo verificare le condizioni in cui
vivono. Se un bambino ha vissuto per molti anni ed è felice, non di deve
chiedere il suo ritorno. Perché rompere la famiglia?
Io non so se si uniranno alla
manifestazione i deputati della Duma di Stato, ma penso che è un sacro dovere
per quelli che hanno votato la legge “Dima Jakovlev" essere con noi alla
manifestazione.
Io credo che la madre di Kirill
(il bambino di cui si chiede il ritorno dagli Stati Uniti NdR) debba prima
guarire dall’alcolismo e se Kirill torna deve vivere in una famiglia affidataria".
Ol’ga Letkova, Presidente dell’Associazione dei Comitati e Comunità dei
genitori:
“Chiediamo il ritorno di Kirill in Russia
Kirill. Nella nostra Associazione ci sono già delle famiglie disposte ad
adottarlo, per questo l’intervento della madre non è attuale. Non con queste
questioni. Abbiamo aderito alla manifestazione per dire ancora una volta che
l'adozione internazionale deve fermarsi - questa volta. E in secondo luogo perché
è necessario creare le condizioni affinché nel proprio paese i bambini siano
felici in Patria. Per noi questo non significa aiutare solamente gli orfani, gli
orfanotrofi, ma anche aiutare la famiglia biologica Se nelle famiglie va tutto
bene allora non esisteranno più orfani. Partecipiamo per il cambiamento, per
una politica nuova dello Stato nella sfera della famiglia. e naturalmente
contro il sistema della giustizia minorile. Manifestiamo per aiutare le
famiglie russe e per la Russia. Per noi, questa manifestazione non è la
risposta alla marcia di Piazza Bolotnaja, questo non è la nostra prima partecipazione,
l’abbiamo sempre fatto. Recentemente abbiamo tenuto il Congresso nel Palazzo
del Cremlino, nella Sala delle Colonne della Casa dei Sindacati. Lì abbiamo discusso
di tutti i nostri problemi. E prima ancora, due tre anni fa siamo stati fra i
primi a sollevare tali questioni. Questa manifestazione rappresenta un'altra
occasione per far valere le nostre richieste nei confronti dello Stato".
Nikolaj Bondarenko, Presidente del Movimento sociale interregionale a
sostegno delle iniziative educative e sociali ortodosse, “Pchelki":
"Il nostro movimento è,
naturalmente, sostenitore della recente legge “Dima Jakovlev ". Nonostante
le ragioni politiche che hanno indotto la nostra leadership politica ad adottare
questa legge ora ci darà la possibilità di mettere ordine nella struttura degli
Organi di tutela e negli orfanotrofi.
Gli organi di tutela in Russia sono stati spesso corrotti e naturalmente
hanno partecipato alla vendita di bambini all'estero. Per questo, come altre
organizzazioni, saremo naturalmente presenti alla manifestazione.
Per quanto riguarda il possibile
ritorno del bambino Kirill, ho sentito una strana notizia che la madre, ubriaca,
è stata fatta scendere da treno. Ma questo, se fosse vero, non toglie il fatto
che Kirill abbia altri parenti che potrebbero prendersi cura di lui. Tutta la
storia del treno sembra una provocazione, non ci credo.. Questo non è vero. E
se questo fosse vero, allora questa è una provocazione programmata, tutto per
provocare clamore e così via con risultato che sono stati fatti scendere dal
treno.
Per quanto riguarda l'adozione
internazionale dirò questo: il nostro movimento ortodosso di orientamento, i
nostri membri sono indissolubilmente legati alla tradizione ortodossa, per cui
la posizione del movimento su questa questione è di principio – se vivono in
Russia gli orfani hanno la possibilità di unirsi alla Chiesa ortodossa, alle
nostre tradizioni, ma se vivono di fuori dalla Russia non hanno queste opportunità
o saranno molto meno. Ma a parte questo, siamo a favore della permanenza dei bambini
nel loro Paese, qui ricevono una buona educazione, l'educazione ortodossa e,
naturalmente, la famiglia".
26 febbraio
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