giovedì 20 aprile 2017

Il fondatore di GayRussia querela la "Novaja Gazeta"



Il fondatore di GayRussia querela la "Novaja Gazeta"

MOSCA, 19 aprile – RIA Novosti. Il fondatore del progetto GayRussia, Nikolaj Alekseev, ha chiesto al Tribunale che il quotidiano "Novaja Gazeta" risponda delle accuse pubblicate sulle presunte molestie ai gay in Cecenia, il giornale in risposta si è detto sorpreso per la "mancanza di solidarietà nei ranghi degli attivisti LGBT."
Come ha dichiarato alla RIA Novosti Alekseev, l'articolo afferma che l'ondata di violenza (fatto che le autorità cecene negano categoricamente) è stato denunciato da attivisti LGBT nello svolgimento dei fatti. Per questo Alekseeev ha presentato una querela per diffamazione chiedendo ai giornalisti di provare le loro parole.
"Ma non lo potranno provare, sinora non viene fornita un solo fatto” ha detto Alekseev.
Tra le altre cose viene chiesto che i giornalisti vengano condannati a pagare un milione di rubli, che ha promesso di donare in beneficienza. Dopo la sentenza Alekseev intende prendere in considerazione la possibilità di rivolgersi al Comitato investigativo (della Federazione Russa ndt) applicare alla commissione d'inchiesta.
Alla "Novaja Gazera" hanno dichiarato alla RIA Novosti di non aver ricevuto ancora nessuna comunicazione in merito alla querela e di non conoscere le richieste.
“Sembra strano. Siamo sorpresi dalla mancanza di solidarietà nelle file degli attivisti LGBT. Ricordiamo che la questione dei gay in Cecenia è stata inizialmente sollevata dopo la decisione di GayRussia di organizzare un gay pride nel Caucaso del Nord. Poi è iniziata la repressione. Forse questo è un tentativo di evitare le responsabilità e le speculazioni sul tema" ha detto l'addetto stampa di "Novaja Gazeta" Nadezhda Prusenkova.
Il Rappresentante del Tribunale Basmannij di Mosca, dove, secondo Alekseev è stata depositata la querela, ha detto a RIA Novosti che non aver ricevuto ancora nessuna documentazione al riguardo.
Agli inizi di aprile la "Novaja Gazeta" aveva pubblicato un articolo in cui si parlava di arresti di massa in Cecenia di abitanti con orientamento sessuale non tradizionale. Un portavoce della presidenza della Cecenia Alvi Karimov aveva smentito i dati del giornale ed aveva dichiarato che nella repubblica gli uomini avevano "un solo un orientamento" sessuale, che si poteva giudicare dall’alto tasso di natalità. Sul sito del giornale successivamente era stato pubblicato un comunicato in cui ci si concentrava sulle minacce ricevute dalla redazione.
Una verifica dei fatti il giornale aveva chiesto alle forze dell'ordine ed al Commissario per i diritti umani della Federazione Russa, Tatiana Moskal’kova. Precedentemente la stessa Moskal’kova aveva ricevuto i primi risultati della verifica e secondo la stessa, gli organi della polizia cecena non avevano ricevuto alcuna denuncia di arresto di omosessuali. L’ Ombudsman ha anche dichiarato che “non è stata confermata la notizia del luogo dove - secondo il giornale - si trova la prigione segreta”.

 
 

 

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